Maestoso, dall’aspetto imponente e dalla bellezza indescrivibile, capace di emozionare chiunque lo avvicini, dopo aver vinto il concorso “Albero italiano 2020” ha ottenuto il secondo posto, all’European Tree of the Year 2021.
Si tratta del Platano orientale di Curinga, piccolo centro in provincia di Catanzaro, a soli trenta minuti da Lamezia Terme.
Alto oltre 31 metri, con una circonferenza che supera i 14 metri, nel tronco presenta una cavità di più di 3 metri, all’interno della quale negli anni si sono rifugiati pastori, briganti, cavalieri.
Si stima la sua età intorno ai mille anni, ma le radici potrebbero essere ancora più vecchie.
Immerso nel fitto bosco di una collina che si affaccia sul mar Tirreno e da cui si gode uno spettacolare panorama su tutta la piana e fino alle isole Eolie, si trova a poche centinaia di metri dai ruderi dell’Eremo di Sant’Elia Vecchio, la cui costruzione risalirebbe al IX secolo ad opera dei monaci basiliani giunti in Calabria per sfuggire ai pericoli ed alle persecuzioni delle terre d’origine, e che quindi si nascondevano nei luoghi più impervi ed inaccessibili.
Secondo la tradizione, infatti, sarebbe stato proprio un monaco a mettere a dimora la piantina, diventata col tempo un maestoso platano orientale, ribattezzato dagli abitanti il nostro “Gigante Buono”, vero e proprio “Patriarca arboreo”, monumento della natura e silenzioso testimone del tempo.
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